Separazione o divorzio: quanto costa dirsi addio
La separazione è una scelta difficile ma importante per la coppia quando la convivenza diviene insopportabile.
Ma quanto costa separarsi o divorziare in Italia? Quali sono le spese che la coppia deve sopportare fino alla procedura di divorzio definitivo? Quali sono i costi se ci sono minori nel matrimonio?
In Italia, il divorzio è stato introdotto con la legge 898 del 1970, successivamente modificata nel 2015 con il cosiddetto “divorzio breve” secondo cui ” non può esserci divorzio definitivo senza un periodo di separazione legale”.
In caso di separazione consensuale, bastano 6 mesi dall’omologa di separazione. Se invece la separazione è giudiziale, il tempo raddoppia.
Il costo della procedura varia da poche centinaia di euro a qualche migliaia di euro, a seconda della complessità della separazione. Da tenere presente che uno egli aspetti più spigolosi, insieme alla custodia dei figli, è la divisione del patrimonio.
La separazione consensuale è il modo più economico per separarsi,e anche il più veloce. Può aversi solo quando i coniugi raggiungono autonomamente un accordo economico sulla separazione e sull’affido dei figli.
La legge attuale prevede anche la possibilità di separarsi e di divorziare senza avvocato ove occorre solo una marca da bollo di 16 euro.
Come fare a separarsi o a divorziare
Sono tre le strade possibili da percorrere valide sia per la separazione che per il divorzio definitivo, da richiedere al termine del periodo di legge:
Il percorso più breve e meno costoso, in presenza di figli minorenni, nella separazione o divorzio consensuale, è quella con la negoziazione assistita. I costi di tale procedura possono variare variano dai 400/550 euro fino a superare i 3 mila euro compresi eventuali bolli o tasse ed entra in gioco la parcella dell’avvocato. Raggiunto l’accordo di separazione o di divorzio, i legali di entrambi i coniugi devono redigere entro un mese un apposito verbale, che verrà firmato dalle parti e inviato al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente. Non è dovuto alcun contributo unificato come invece necessario per la separazione davanti al giudice. Le disposizioni sui beni patrimoniali, in quanto funzionali alla risoluzione della crisi, non sono sottoposte a imposta di bollo e di registro presso l’Agenzia delle Entrate;
il ricorso davanti al presidente del Tribunale, con o senza avvocato a seconda che ci siano o meno figli minori o minori portatori di handicap o non autosufficienti economicamente.
Nella procedura di divorzio o separazione consensuale davanti al Tribunale i costi possono essere diversi: se non ci sono figli minori o non autosufficienti, si può procedere senza avvocato pagando solo il contributo unificato di 43 euro e i costi per i documenti richiesti dalla procedura. In presenza di figli minori nel matrimonio, oltre al contributo di 43 euro andrà sommata la parcella dell’avvocato, tenendo conto però che nel divorzio consensuale potrà anche essere solo uno ad assistere la coppia nel suo insieme. In questo caso i coniugi si divideranno la spesa concordata con il legale (secondo i tariffari correnti tra i mille e i 3mila euro). Non è infatti previsto l’addebito delle spese a uno soltanto dei coniugi, salvo casi eccezionali decisi dal giudice;
la separazione o il divorzio senza avvocato è possibile solo se non ci sono figli minorenni, portatori di handicap o non autosufficienti economicamente e può avvenire nel Comune di residenza di uno dei due coniugi o dove è stato celebrato il matrimonio. Questa procedura è naturalmente la soluzione più economica, ma non sempre la più veloce perché alcuni comuni hanno l’agenda piena e non riescono a fissare l’appuntamento in tempi brevi. I costi si aggirano comunque tra i 16 e i 30 euro e la procedura è ammessa anche se l’accordo prevede il versamento dell’assegno di mantenimento da parte di uno dei due coniugi.
Documenti necessari per la separazione o il divorzio
In caso di separazione o divorzio consensuale i documenti necessari da allegare alla pratica sono:
1. estratto integrale dell’atto di matrimonio;
2. certificato di residenza e stato di famiglia, anche contestuale, di entrambi i coniugi (non è possibile utilizzare l’autocertificazione);
3. dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi;
4. copia di un documento di identità e codice fiscale di entrambi i coniugi.
In assenza di un accordo, la separazione o il divorzio giudiziale richiedono obbligatoriamente l’assistenza di un avvocato. I tempi di chiusura della pratica non sono prevedibili e di conseguenza anche le spese cresceranno. Infatti, quella della separazione giudiziale è certamente la strada più lunga e costosa, inevitabile se i coniugi non riescono a raggiungere un accordo.
La separazione e il divorzio si fa in causa davanti al Tribunale che ne deciderà le condizioni al termine di una fase istruttoria.
In caso di separazione o divorzio giudiziale il contributo congiunto sale da 43 a 98 euro e la parcella degli avvocati sarà molto più elevato, arrivando anche a superare i 5 mila euro.
Chi non può pagare per divorziare può comunque ricorrere al Gratuito Patrocinio ed essere anche escluso dal contributo unificato.
In sede giudiziale, il coniuge perdente si accollerà anche le spese processuali, che di solito variano tra i 1.500 e i 4 mila euro.
Lo Studio Legale Buccarella mette a disposizione la propria competenza e professionalità per rendere il più indolore possibile la separazione o il divorzio. Per qualsiasi chiarimento compila il forum sottostante